La pioggia, quelle gocce che cadono dal cielo e che si infrangono sui vetri delle nostre finestre di casa scivolando verso terra come le lacrime di pianto che cadono dolcemente sul viso e cadono per terra. Queste sono le persone sensibili, che hanno vissuto questi momenti da soli avvolti dal calore della propria anima e che con la propria forza sono rinati come arcobaleno pieni di amore e di colori.
Stefano Dipietro
Eccomi tornato dopo una pausa di un mese (Aprile) come le mie riflessioni del mese. Sono stato preso nel mio percorso di cambiamento che procede con alti e bassi, ma questo quando si intraprende questo tragitto per arrivare ad avere risultati bisogna combattere con le proprie paure. Tornando a parlare della società in cui viviamo, che dire continuo a sperare che ci siano dei miglioramenti, ma purtroppo non si vedo all'orizzonte. I ragazzi di oggi continuano ad essere violenti, basta vedere il fatto successo in Campania (non ricordo la località), in cui c'è stato accoltellamento di due adolescenti da parte di coetanei fortunatamente sono fuori pericolo, ma c'è molto da riflettere. Il mio primo pensiero è quello che siamo in competizione con nostro simile, lo vediamo come nostro nemico, dobbiamo sconfiggerlo. Non c'è più la sensibilità, non c'è più rispetto, non c'è più amore, viviamo in una società vuota e vuote sono le persone che pensano solo ad alimentare il proprio ego. Viviamo in una società frenetica, quando basterebbe un attimo fermarsi e godersi le piccole cose. Rallentare fermarsi anche a non fare niente, parlare con noi stessi, alimentare quel fuoco che abbiamo dentro e difficile da fare, ma ne troveremo subito giovamento. L'altra cosa che mi viene dire che forse ho già detto nei precedenti post, iniziamo a chiedere scusa dei errori fatti, rispettarci e amarci e essere sensibili con noi stessi e con gli altri. Continuerò ad avere questo desiderio, non mollo soprattutto per tutte quelle persone sensibili e con valori , che nel silenzio della società vengono poco considerate.
Stefano Dipietro
Volevo condividere questa sera il mio pensiero con voi. Vi state rendendo conto che ormai la società di oggi è fatta di persone che non vivono la propria vita come dovrebbero. Fin dalla mattina li vedi arrabbiati, delusi, preoccupati c'è l'hanno con tutti quelli che incontrano. La vita è una sola, noi siamo responsabili della nostra felicità, dobbiamo fare quello che ci fa stare bene dalla piccola cosa alla più grande, altrimenti rimarremo imbrigliati negli eventi. Da quando io persone sensibile, ho capito che la mia felicità dipende da me stesso, mi sento rinato, faccio che le cose che mi piacciono, ma soprattutto mi sono allontanato da tutte quelle cariche negative che influivano sulla mia stato mentale. Voglio solo dirvi circondatevi da persone allegre che vi fanno stare bene e nel caso nel vostro percorso di vita le incontrate statevi al fianco soprattutto le persone sensibili, perchè da quest'ultime avete solo da imparare e starete molto meglio.
Stefano Dipietro
Oggi condivido con voi l'esperienza bellissima che ho vissuto ieri. Sono stato a Torino dal mio amico e ormai fratello Martino Nicoletti per il seminario sul "Cavalcare il Kali Yuga", per riscoprire il nostro eroe che abbiamo dentro di noi. Innanzitutto vi consiglio di seguire Martino Nicoletti, perchè se siete in un momento difficile della vostra vita, lui ha la capacità di aiutarvi come ha fatto come me e lo ringrazio per l'eterno, perchè se non ci fosse stato lui nel momento più difficile della mia vita e non sarei qua a scrivere e a condividere con voi questo mio pensiero. Questo seminario, per quanto mi riguarda, ho capito sempre di più che sono sulla strada giusta del cambiamento, che eroe dentro di me deve lottare per raggiungere la propria felicità, rallentare prendermi del tempo per me ma soprattutto rispettare me stesso che è la cosa più importante. La consapevolezza sempre di più data dal fatto che in questo mio percorso ho conosciuto veramente delle persone straordinarie che nonostante ognuno di noi abbiamo problemi, hanno la capacità di instaurare un rapporto fatto di complicità, di rispetto e di amore reciproco. Questo gruppo di Torino che si è andato a creare lo stare bene di ognuno e benefico per la persona che ci sta accanto e questo è un messaggio bellissimo, difficile da trovare nella società di oggi fatta soprattutto da individualità . Vi consiglio di seguire Martino Nicoletti, andate sul suo sito per conoscerlo, non ve ne pentirete.
Stefano Dipietro
Vorrei iniziare il mese di Marzo condividendo questo fatto che mi ha successo l'altra mattina. Come ogni mattina per andare al lavoro prendendo i mezzi pubblici, nel raggiungere la fermata mi sono incappato i due vecchietti (marito e moglie), che facevano molto fatica a prendere il tram specialmente il marito. Allora qua entro in gioco io, in quanto persona sensibile che visto la difficoltà della persona prima l'aiuta a salire sul tram e poi l'aiuta a timbrare i biglietti e ricevendo un ringraziamento sia a parole che a sguardi specialmente dagli occhi di entrambi. Non voglio entrare in merito se una persona l'avesse fatto oppure no, voglio solo dire che e questo è il ritratto della persona sensibile, che dona per il prossimo amore, perchè vede oltre all'apparenza e anche per sentirsi meglio. Le persone sensibili saranno quelle che riusciranno a salvare e a cambiare questa società in cui viviamo. Non dimentichiamoci di loro e noi persone sensibili continuiamo a donare amore al prossimo.
Stefano Dipietro
Voglio condividere con voi questo bellissimo pensiero sulle persone sensibile :Qualsiasi tendenza o talento che produca isolamento, qualsiasi forma di auto-identificazione, per quanto stimolante possa essere, distorce l’espressione della sensibilità e crea insensibilità. La sensibilità viene offuscata quando si dà importanza al “me” e al “mio” – io dipingo, io scrivo, io invento. Solo quando siamo consapevoli di ogni movimento del nostro pensiero e dei nostri sentimenti nelle relazioni con le persone, con le cose e con la natura, la mente è aperta, flessibile, non intralciata da esigenze auto-protettive e desideri; e soltanto allora c’è sensibilità al brutto e al bello, non ostacolata dal sé. La sensibilità alla bellezza e alla bruttezza non deriva dall’attaccamento, nasce con l’amore, quando non ci sono conflitti creati da noi stessi. Quando siamo poveri interiormente, indulgiamo in varie forme di esibizione esterna, con la ricchezza, il potere, i possessi. Quando i nostri cuori sono vuoti collezioniamo cose. Se ce lo possiamo permettere, ci circondiamo di oggetti che riteniamo belli, e siccome gli attribuiamo enorme importanza, siamo responsabili di molta infelicità e distruzione. Lo spirito acquisitivo non è amore per la bellezza, sorge dal desiderio di sicurezza ed essere sicuri significa essere insensibili. Krishnamurti
Stefano Dipietro
Un piccolo test per vedere quanto si è ipersensibili: 1) Fin da quando eri bambino, i tuoi genitori o i tuoi insegnanti ti consideravano sensibile o timido, e tu ti sentivi diverso dai coetanei, fuori posto, non accettato. 2) Percepisci le piccole cose intorno a te: gli umori, gli sguardi, i non detti. Ti capita di entrare in un luogo dove non conosci nessuno e di sentire subito se c'è qualcosa che non va. Come se avessi un radar interno, capti subito lo stato d'animo degli altri, e ne resti coinvolto, sia positivamente che negativamente, fino a restarne contagiato. 3) Hai una vita interiore ricca e complessa: sei attratto da tutto ciò che ha una dimensione spirituale, sei alla continua ricerca di armonia e ti definiresti una persona creativa, piena di fantasia. Ti sei sentito spesso dire che ne hai troppa, o che vivi con la testa tra le nuvole. 4) Sei profondamente toccato dall'arte in generale, la musica può darti emozioni fortissime e ti commuovi davanti allo spettacolo della bellezza: un quadro, la pagina di un libro, la danza, un film. 5) Sei molto sensibile al dolore fisico e psichico, tuo e degli altri. 6) Ci sono giorni in cui sei così esausto che hai bisogno di rimanere a letto o in una stanza buia o in qualunque posto tu possa stare solo con te stesso: il rumore, la luce, qualunque stimolo esterno, in quei momenti, ti sono insopportabili. 7) Sei particolarmente sensibile agli effetti degli eccitanti e della caffeina. 8) I luoghi molto affollati non fanno per te: concerti, feste oceaniche, locali in cui ci sia troppa gente insieme a un eccesso di rumore li eviti come la peste. Circondato dalla confusione, ti senti agitato e insieme estraniato, come in una bolla. 9) Sei scrupoloso e perfezionista. Detesti sbagliare e ti ferisce molto essere ripreso; un po' perchè sei permaloso, ma anche perchè non riuscendo a difenderti come vorresti provi una forte frustazione, talvolta un vero e proprio senso di vergogna. 10) Ti spaventi facilmente e dopo rimani scosso a lungo. 11) Ti agiti quando devi fare molte cose in un breve periodo di tempo: ti senti confuso e travolto e vorresti scappare. 12) Quando vedi qualcuno a disagio, sai subito cosa fare per farlo stare meglio, più comodo e più a suo agio: sei un ottimo ascoltatore, ti identifichi nel prossimo e sai sempre di cosa hai bisogno. Sai prenderti cura degli altri meglio che di te stesso. 13) Quando hai molta fame diventi irritabile e perdi la concentrazione e la calma. 14) I cambiamenti ti turbano: un trasloco, la fine di un rapporto, un licenziamento, anche una partenza, sono eventi che ti creano uno stress intensissimo. 15) Fai di tutto per organizzare la tua vita in modo da evitare situazioni stressanti. Eviti in tutti i modi i conflitti e quando ti trovi in competizione o vieni osservato mentre svolgi un compito, diventi così nervoso o agitato che finisci per peggiorare il risultato.
Aspetto i vostri risultati e i vostri commenti
Stefano Dipietro
Voglio condividere con voi una bellissima riflessione fatta da Charlie Chaplin che è questa:
Le macchine che danno l’abbondanza ci hanno lasciati nel bisogno. La nostra sapienza ci ha reso cinici, l’intelligenza duri e spietati. Pensiamo troppo e sentiamo troppo poco. Più che di macchine, l’uomo ha bisogno di umanità. Più che intelligenza abbiamo bisogno di dolcezza e bontà. Senza queste doti la vita sarà violenta e tutto andrà perduto.
Le macchine in questa società sono rappresentate dai cellulari e da tutti quei dispositivi anche social network che si ci hanno donato abbondanza, quella abbondanza che noi crediamo soddisfi il nostro bisogno ma che alla fine non ci soddisfa fino in fondo. Nei mezzi pubblici che prendo tutte le mattine con molto dispiacere noto che le persone che sono sui tram e sulle metropolitane, passano tutto il tempo a guardare i cellulari isolandosi e questa cosa ci allontana dai rapporti umani dal salutarsi, dal chiaccherare, dal chiedere al nostro vicino come sta? o anche semplicemente il panorama che ci circonda. Non vogliamo avere più rapporti personali, l'unico nostro rapporto che alcuni credono valido e autentico sono i cellulari, facebook, instagram e social network. Come sarebbe bello ritornare ad avere quei rapporti bellissimi fatto di umanità, di dolcezza e di bontà, quel tende la mano alla persona in difficoltà per aiutarla nei momenti di difficoltà, invece non tutti in parte si girano dall'altra parte, perchè forse hanno paura, ma in queste circostanze la paura bisogna metterla da parte, perchè dandosi una mano, una carezza, una parola di conforto e mai giudicare l'altro anche se sbaglia aiutiamolo con amore. Torniamo, lo dobbiamo a noi stessi a quei valori fatti di sensibilità, amore, umanità, dolcezza e bontà, perchè i nostri figli e i nostri nipoti potranno vivere una società migliore. Dai forza non serve tanto, basta solamente metterci una cosa: IL CUORE.
Stefano Dipietro
Voglio aprire questo mese di febbraio con questa riflessione sulla sensibilità che voglio condividere con voi e che ho trovato leggendo:
La sensibilità espone l’anima ai graffi, ma nel contempo acuisce la visione dei fatti della vita arricchendola in profondità, consapevolezza, maturità e consente alle persone sensibili di fornirsi di nuovi strumenti per elaborare risposte migliori alle sfide che la vita propone e ripropone quasi con inspiegabile accanimento. All’apparenza fragili, le persone sensibili, che sembrano perdersi nelle questioni minori, come d’incanto tirano fuori tutta la forza la grinta e la determinazione per lottare quando la vita presenta gli ostacoli grossi e le prove complicate. La sensibilità è un cocktail di mente cuore ed energia corporea, appena inizi a bere sembra leggero, senza grandi effetti ma una volta andato i circolo ha un effetto esplosivo, regala quella marcia in più che fa di un punto, erroneamente ritenuto negativo, la debolezza, un punto di forza!La sensibilità è come un dipinto in cui l’anima del pittore si rivela nella vivacità delle pennellate per arrivare al tuo sguardo come una carezza, è come una sinfonia in cui le note escono dal cuore del musicista per arrivare ad un altro cuore, è come le parole di una poesia che sembrano essere state scritte su misura da un poeta per vestire un’altra anima,La sensibilità rende una persona capace di colorare, profumare e far cantare anche la giornata più opaca, inodore e silenziosa, regala alla mente la chiave per aprire una finestra sui ricordi belli per intrecciarli e fonderli con smisurata fantasia alle impressioni talvolta limitate del presente.La sensibilità è la dote che ci fa apprezzare il gusto e l’autentica bellezza delle piccole semplici gioie preclusa ai tanti occhi abituati allo scintillio fasullo delle cose eclatanti ma vacanti!La sensibilità è una ricchezza dell’animo che pochi possiedono e diventa un dono prezioso sia per chi la regala che per chi la riceve. Mena Lamb
Stefano Dipietro
In questa domenica invernale, mi sono nel mio tempo libero regalato una bellissima mostra che sono andato a visitare al Palazzo Reale di Milano della bravissima fotografa Patrizia Mussa dal titolo " Teatralità. Architetture per la meraviglia". In questa mostra vengono esposte più di 60 fotografie di grandi dimensioni che descrivono un viaggio nell'architettura teatrale italiana più spettacolare e significativa da Venezia a Torino, passando per Milano, Palermo, arrivando a Firenze e Roma con le bellissime architetture tra cui la Reggia di Venaria, quella di Stupinigi, la Reggia di Caserta e Palazzo Grimani. Di solito in queste mostre si apprezza molto la bravura dell'autore invece a me ha trasmesso la sensibilità nel riuscire a prendere la bellezza dell'architettura dei nostri teatri per farci entrare questi templi come se fossimo dal vivo. La sensibilità non la troviamo solamente nei rapporti interpersonali, ma anche in questi mestieri in cui viene evidenziato la bravura, ma nello stesso tempo quello che fa grande un individuo e la sensibilità nel cogliere i momenti falli apprezzare e renderli magici. Quello che mi lascia ancora queste mostre e che in qualsiasi cosa facciamo e in qualsiasi lavoro che noi facciamo mettiamoci sempre quello pizzico di genialità per renderlo magico e apprezzato che si chiama: " SENSIBILITA' "
Stefano Dipietro
I social fanno bene o fanno male? Dopo l'ultimo fatto accaduto in cui la ristoratrice Giovanna Pedretti di Lodi si suicida per una recensione sul suo locale. Adesso la giustizia farà il suo corso con l'indagine quindi non entrano nel merito di questo, mi soffermo sull'utilizzo o meno dei social. Penso che i social fanno male perchè hanno alimentato un clima di odio senza precedenti, infatti dietro una tastiera di computer oppure del cellulare si è liberi di scrivere qualsiasi cosa anche la più pesante nei confronti di una persona, tanto non ci vede nessuno. Questo atteggiamento per me è vigliacco, perchè innanzitutto si è perso la cognizione che una persona è un essere umano da rispettare per la propria vita che ha vissuto e sta vivendo con grandi sacrifici e quindi i pareri negativi per alcuni posso passare tranquillamente, invece se questi insulti colpiscono una persona un po' fragile può sfoggiare in alcuni gesti pericolosi, uno su tutti quello del suicidio. Bisogna darsi una calmata tutti, per prima cosa chiudere per alcuni mesi tutti quei social network per tornare ad avere dei rapporti veri parlandosi di persona, guardandosi negli occhi scambiandoci le opinioni senza passare il limite. Non siamo migliori degli altri, non siamo tutti perfetti, la vita che uno vive non è migliore dell'altro togliamoci dalla testa queste sciocchezze, la vita non è una gara dove chi è migliore alla fine vince un premio e un dono splendido che dobbiamo vivere giorno per giorno rispettando chi incontriamo nel nostro percorso, ma soprattutto domandandoci che se insultiamo l'altro vuol dire che una domanda sulla nostra vita personale dobbiamo farcela. Non scarichiamo i nostri stati d'animi negativi sugli altri, ma bensì facciamo un percorso interno perchè capire i nostri malesseri e trovare la strada della rinascita. Allontaniamoci dai social e torniamo a condividere con gli altri i momenti della vita.
Stefano Dipietro
Oggi condivido voi con questo testo di Maria Letizia Del Zompo
La sensibilità colora il mondo
Quando disperi della tua sensibilità,
Ricordati che sei portatore di bellezza e stai colorando il mondo.
Bellissime parole quelle scritte da Maria Letizia Del Zompo, appunto la sensibilità colora il mondo anzi colora il mondo di colori gradevoli, visto che ormai il mondo che ci circonda è sempre più vissuto con colori scuri. Alcune volte le persone disperano della propria sensibilità, anzi sperano di non averla più, perchè soffrono tanto ma questo non è dato dalla sensibilità ma bensì dalle persone che non capiscono questo tipo di persona. Quest'ultime sanno che chi è una persona sensibile è portatore di bellezza e stanno colorando il mondo rispetto a loro che colorano il mondo con colori scuri.
Stefano Dipietro
Inizia un nuovo anno, siamo ormai a ridosso dell'Epifania che tutti le feste si porta via e per le persone sensibili sono giorni un po' malinconici, perchè finito la baldoria dei festeggiamenti tornano nel loro mondo immersi tra i loro pensieri. Anche io quando ero piccolo ero strafelice che iniziassero queste feste, per il fatto degli addobbi natalizi un po' perchè stavo in famiglia con nonni, zii e cugini a scartare i regali che ricevevo, ma anche perchè la mattina non dovevo alzarmi presto per andare a scuola e quindi potevo dormire un po' di più. Non volevo mai che finissero quei giorni e più si avvicinava la fine e più la malinconia prendeva il sopravvento in me. Sono così le persone sensibili, le fai contenta con poco, sono contento di aver vissuto quei momenti bellissimi, un po' adesso li rimpiango perchè non ci sono più alcune persone con cui ho vissuto parte della mia vita e anche perchè nella società di oggi mancano un po' quei legami affettivi. Però non mi posso lamentare, le ho passate queste feste assieme alla mia famiglia e un pensiero va soprattutto a quelle persone che in questi giorni non avendo nessuno, si sono sentite solo e abbandonate. Ecco un augurio per il nuovo anno (2024), che tra noi torni ad esserci quella voglia di aiutarci, di sostenerci, di amarci e di rispettarci e soprattutto in qualsiasi gesto che noi faremo ci sia la parola SENSIBILITA'. Coltiviamo dentro di noi la sensibilità che abbiamo, bastano pochi gesti ma gesti significativi e voluti con il cuore, faremo stare meglio l'altra persona, ma soprattutto ne avremo giovamento noi stessi.
Un augurio di buon anno a tutti
Stefano Dipietro
Condivido con voi questa bellissima descrizione fatta dallo scrittore Angelo De Pascalis sulle persone sensibili che dice:
Le persone sensibili.
Sono quelle che PARADOSSALMENTE vengono attaccate. E sapete perchè? Perchè chiedono scusa, si mettono in discussione, riducono le distanze, si preoccupano degli altri, restano, riprovano, insistono, soffiano vento sulle ali altrui. Le persone sensibili si fanno prendere dalle piccole cose, quelle che ai più sembrano insignificanti. Prestano attenzione all'educazione, pagherebbero oro per portare la pace. E invece....si ritrovano sole. In un mondo dove se fuggi via vieni inseguito, se resti sei dato per scontato. Ma attenzione ai sensibili. Restano un po' di più, ma hanno gli adii più sinceri.
Stefano Dipietro
Oggi condivido con voi questa bellissima poesia scritta da Silvana Stremiz
Le persone sensibili hanno sempre il cuore spettinato, l’anima sottosopra gli occhi sgranati, una lacrima pronta a scendere, un sorriso appeso sulle labbra pronto ad esplodere. Vivono in bilico alle gioie e ai dolori della vita. Non sono perfette, anzi a volte sono persino autodistruttive perché respirano di petto mai di polmoni vivono a mille minuti l’ora. Le persone sensibili sanno sorridere per poco, piangere per un nonnulla, fermarsi meravigliate davanti ad un arcobaleno, sorridere ad un gatto, guardare verso il mare assaporando in esso l’infinito di pace e di tormento. Sanno trasformare la sabbia in polvere di stelle, accendere un sogno nel buio. Le persone sensibili ci sono, stanno sedute lì in disparte aspettando il momento giusto per darti quell’abbraccio che aspettavi, sanno vedere oltre l’apparenza, oltre un sorriso, oltre una lacrima, oltre alla rabbia, oltre al dolore, perché vivono di cuore.
Bellissime queste parole, mi trovo in questa descrizione. Le persone sensibili sono proprio così
Stefano Dipietro
Vorrei condividere questo mio pensiero post natalizio. Questa mattina mi sono recato al lavoro, arrivato sul posto, sono stato informato di una fatto accaduto il giorno di Natale, cioè una collega che era andata in pensione nel 2022 e venuta a mancare. Sono rimasto molto dispiaciuto e sconvolto in quando si è tolta la vita gettandosi dal balcone e penso che quando si arrivi ad un gesto del genere vuol dire stare talmente male, che l'unico modo di trovare un po' di serenità sia quello di togliersi la vita. Penso in primis al suo marito e ai suoi figli, perchè per loro sarà stato un colpo terribile a maggior ragione del fatto che è successo nel periodo in cui le famiglie si ritrovano per passare un po' di tempo assieme. Una preghiera per loro, perchè non è solo morta lei, ma un'intera famiglia che difficilmente riuscirà ad andare avanti e se ci riusciranno e solo grazie al tempo e alla propria forza di volontà. Dall'esterno ognuno di noi si fa tante domande una su tutte "Perchè l'ha fatto?", ma non possiamo capire cosa passi nella mente di una persona per arrivare a decidere di farla finita con un gesto del genere, possiamo immaginarlo ma non riusciamo a capirlo. Per come la conoscevo io, posso dire che era una persona mai fuori posto, mai una parola di troppo, mai una parola contro un collega, ma soprattutto sempre disponibile nell'aiutare gli altri sia che si trattasse di lavoro, sia che si trattasse di altro. Proprio per questo modo di fare, che nascondeva dentro di se un male chiamato depressione, che nessuno purtroppo e riuscito a capire per aiutarla. Aveva bisogno di aiuto come lei l'ho dato agli altri, non riusciva a gridarlo, perchè era una persona che per non dare disturbo non chiedeva, erano le altre persone che la circondavano che dovevano capire il suo malessere. Purtroppo però la società di oggi, ci porta ad essere egoisti a pensare a noi stessi e a non pensare agli altri, soprattutto a quelli che soffrono in silenzio. Il mio augurio più grande per l'anno che sta per arrivare e che finalmente riusciamo tutti noi ad aiutare chi abbiamo davanti anche con un parola di conforto anche con un piccolo gesto e se alla prima volta riceviamo una risposta negativa da queste persone, perchè può succedere, non perdiamoci d'animo alla fine faremo felici noi stessi, ma soprattutto la persona che riceve il nostro aiuto.
Ricordiamoci chi abbiamo davanti non è un nostro nemico e un nostro simile con i suoi pregi e i suoi difetti e la vita è un dono meraviglioso che dobbiamo custodire.
Vi auguro una buona serata.
Stefano Dipietro
Inizio queste mese di Dicembre l'ultimo dell' anno condividendo con voi questa poesia che ho trovato dal titolo: " Sensibilità" scritta da Antonietta Mennitti che recita così:
Non la si può comprare e neppur vedere,
ma sentire perchè ognuno la porta dentro di sè, anche se alcuni, in quanti ridotta.
È un impronta, un segno di riconoscimento, una cicatrice lasciata dal tempo.
Compare all'improvviso, quando dalla vita hai capito che la generosità non ti è do- vuta,
e che ogni sorriso è una conquista, o quando un gesto insensibile ti ha tagliato il cuore.
La si può trovare negli occhi di chi ha sofferto,
di chi da sempre ha un cuore tenero.
Di queste persone ci si può fidare;
a volte si difendono usando l'arma dell'impulsività
con slanci emotivi travolgenti, e a volte esagerati.
È così difficile per loro adat- tarsi all'arroganza altrui,
perchè fragili e... per non morire dentro, si affida- no alle note di una canzone...
o ai versi di una poesia!
La bravissima autrice che non conosco descrive a pieno la persona sensibile e io in queste parole mi ritrovo. La sensibilità non la si può comprare e neppure vendere e un dono che uno ha dalla nascita che porta dentro di se, alcuni in forma ridotta altri non sanno di averla. E' un segno, una cicatrice lasciata dal tempo e appunto dalle situazioni che uno ha vissuto in cui la generosità non ti è dovuta, ma soprattutto secondo me quando un gesto insensibile ti ha distrutto il cuore. La trovi facilmente la sensibilità soprattutto negli occhi di chi ha sofferto, perchè sono persone vere e che se provano a nascondere la sofferenza non ci riescono. Nonostante quello che hanno vissuto e che li ha fatti stare male, le persone sensibili continueranno a donare il proprio cuore e di queste persone bisogna FIDARSI, certo usano l'impulsività che alcune volte e anche esagerata, ma viene fatto da loro solo esclusivamente per difendersi. In questa società le persone sensibili fanno una fatica enorme ad adattarsi all'arroganza altrui, perchè sono fragili e soprattutto per non soffrire e quando capiscono che sta per succedere si affidano alla solitudine, alle note di una canzone o ai versi di una poesia. Questo sono io e tutte quelle persone sensibili che popolano questo mondo, dove chiediamo solo di essere capiti, amati per quello che siamo.
Stefano Dipietro
Voglio condividere con voi anche quest'altra poesia sempre con il titolo "Sensibilità" che ho trovato scritta da Cristiano Mercurio che recita così:
Una persona sensibile s'accorge se sulla pelle un moscerino si posa. Una persona sensibile sa che un mazzo di fiori s'un tavolo cambia ogni cosa.
Poesia breve ma che in pochi versi descrive la persona sensibile. La persona sensibile si accorge di tutto, soprattutto quando la persona che ha davanti non sta bene e che fa tutto il possibile per fargli ritornare il sorriso e vederla star bene.
Stefano Dipietro
A oggi vorrei sottoporvi una domanda che è argomento di questo mio sito ed è la seguente: Che cos'è la sensibilità? Bella domanda, non ha una vera e propria definizione tecnica, ma proverò a spiegare il mio pensiero. La sensibilità non è un aspetto caratteriale e un dono che uno possiede fin dalla nascita, percepisce ogni cosa e ogni situazione il doppio delle altre persone. Si accorge di tutto soprattutto quando una persona che ha davanti non sta bene ed è il primo a darle confronto, con una parola e con un gesto. La persona sensibile è la persona che nella sua vita ha sofferto e che nonostante quello che ha passato continua a trasmettere amore a tutti. Alcune volte hanno una reazione eccessiva, ma questo è dovuto dal fatto che non accetta ingiustizie. Si isola quando vuole ritrovare se stesso e fa una fatica enorme a socializzare per l' arroganza delle persone che li circonda. Sono un dono speciale, di quelle persone che se li incontri devi tenertela stretta e che nonostante tutto quello che hanno passato, hanno trasformato la sensibilità da un problema a un pregio che nessuno può acquistare. Siamo in tanti in questa società, che non sgomitano per farsi notare ma bensì risplendono di luce e propria. Bisogna continuare ad essere sensibili, sono certo che saremo noi quello che alla fine terranno in piedi questa società. Non dobbiamo sentirci sbagliati, noi siamo così punto e basta. Siamo come dei supereroi con un potere magico quello della sensibilità e che siamo sempre in aiuto di chi ha bisogno. Lasciateci sognare e non svegliateci, perchè siamo anche un po' bambini a cui piacciono le favole.
Ditemi anche voi una vostra opinione sulla sensibilità se volete.
Stefano Dipietro
Apro questo mese di novembre con il condividere con voi una riflessione che in questi giorni sto facendo e che forse è data dal fatto da questo mio processo di cambiamento, che sto effettuando. Avete mai provato a vedere se voi non cercando per un po' di tempo delle persone (es. amici, parenti, conoscenti e colleghi di lavoro), queste provano a cercarvi? "NESSUNA", ma questa non è una critica verso le persone anche perchè ognuno è libero di comportarsi come ritiene, ma evidenziare che questa è la situazione che purtroppo nella società di oggi, UNA PERSONA SENSIBILE vive sempre, presente quando una persona non sta bene e in difficoltà per dargli il sostegno che ha bisogno, ma quando ha bisogno lui non c'è nessuna spalla dove piangere oppure orecchie che ascolta il suo momento critico. Questo è un po' dovuto come ho sempre sostenuto dal fatto che per la maggior parte delle persone, la persona SENSIBILE è un problema, dall'altro il fatto che ormai siamo diventati la SOCIETA' DEL CONSUMISMO che i rapporti ci sono, ma finiscono quando non ne abbiamo bisogno oppure alla prima difficoltà. Siamo una società dove non ci sono più quei valori veri, che i nostri genitori i nostri nonni hanno per decenni portato avanti, contribuendo a costruire la società nella quale noi viviamo e della quale dovremmo ringraziarli per questo e invece cosa facciamo distruggiamo il tutto. Ditemi la vostra e cosa ne pensa sull'argomento, un saluto e un abbraccio. Stefano Dipietro
Vorrei porvi questa domanda: " L'uomo che piange è un segno di debolezza?". Il mio pensiero è questo che sia l'uomo o anche la donna che piange secondo me non è assolutamente un segno di debolezza, ma bensì è un segno che fa capire che la persona vive con trasporto ed emozione qualsiasi circostanza. Non mi vergogno a dirlo, io sono una persona che piange che si emoziona, che si fa trasportare dalle situazioni che vivo. Non si è sbagliati nel piangere, ma bensì le persone uomo e donna non ci sono distinzioni, sono forse le persone più vere che ci siano in questo mondo che purtroppo ci porta sempre più ad essere costruiti. Torniamo ad emozionarci se ci viene da piangere facciamolo, ci sentiremo tutti migliori e staremo sicuramente meglio.
Questo è il mio pensiero, attendo un vostro pensiero.
Stefano Dipietro
Questa sera vorrei condividere con voi una riflessione su un domanda che da due giorni mi gira in testa, ed è la seguente: Perchè non riusciamo mai a pronunciare la frase "Ho sbagliato". Ci sarebbe tante spiegazioni in merito, il mio pensiero è il seguente: "Forse non riusciamo a dirlo, perchè la riteniamo una forma di debolezza. Alcune volte diciamo a noi stessi "Che non sbagliamo mai, che siamo nel giusto". Invece la ritengo non tanto una forma di debolezza, esempio il dire "Ho sbagliato", oppure "Il chiedere scusa" , è un segno di grande maturità, riconoscere i propri errori ma soprattutto mettersi in discussione e questo non vuol dire dare ragione, perchè sarebbe sbagliatissimo. Ecco dovremmo tornare ad utilizzare queste buone maniere, ognuno di noi non è perfetto, ha i suoi pregi e i suoi difetti, ma avremmo la possibilità di migliorare i rapporti con le persone e non arrivare al punto di alzare muri che poi con il tempo non verrebbero buttati già, oppure vedere il prossimo come nemico. Il messaggio che voglio trasmettervi questa sera, usiamo la sensibilità che noi tutti abbiamo e che forse alcuni di noi non sanno di avere e troverebbe giovamento tutta la società in cui noi viviamo, ma soprattutto "NOI STESSI".
Questo è il mio pensiero, attendo il vostro per condividerlo. Stefano Dipietro
Dopo una pausa di una settimana torno in questo mio e anche vostro posto meraviglioso, per condividere con voi la mia esperienza vissuta nel week-end scorso. Nel week-end scorso sono stato a Torino, splendida città per dedicarmi del tempo a me stesso e al mio stato di benessere. Ho partecipato a due seminari, quello fatto sabato trattava argomento del "Dionisio del corpo" un percorso bellissimo in cui attraverso la musica e esercizi di respirazione, ho potuto ascoltare ed ammirare il mio corpo in un momento di benessere. Quello fatto domenica trattava argomento dello Yoga tibetano attraverso anche la meditazione e la purificazione del nostro corpo, un vero e proprio benessere con la preghiera e il ringraziamento al maestro Tapihritsa. Il messaggio che mi porto dentro dopo aver vissuto questi due giorni è il seguente: innanzitutto aver conosciuto delle persone splendide che mi hanno trasmesso una positività e un'energia indescrivibile, ma soprattutto una sensibilità nello stare assieme, nel raccontarsi e nell'ascoltare la persona che avevano davanti (in questo caso il sottoscritto). Un ringraziamento particolare alle due persone che hanno svolto questi due seminari: Martino Nicoletti e Selene che ho conosciuto circa un anno fa e che ogni giorno che passa mi stanno insegnando delle cose che fino a qualche tempo fa davo per scontato. Per esempio l'ascolto del proprio corpo, farmi capire che il corpo è lo strumento principale della mia vita e che se sono capace a trattarlo con sensibilità mi aiuterà a vivere meglio e a proseguire questo percorso di cambiamento appena iniziato. L'altra cosa che ho imparato conoscendo e vivendo lui, ma soprattutto le persone che grazie a lui ho incontrato e che la VITA LA NOSTRA VITA è un dono meraviglioso e siamo noi gli artefici di come viverla e che nelle difficoltà non sempre si deve vivere con sofferenza, ma anche con un po' di positività. Ho avuto la conferma di questi due giorni che ci sono ancora persone di cuore e molto sensibili. Trattiamo il nostro corpo come uno strumento musicale, suoniamolo bene e vedrete che la vita sarà una bellissima armonia.
Chi fosse interessato ad approfondire l'argomento della meditazione e degli esercizi di respirazione scrivetemi, vi aiuterò nel cercare il vostro benessere personale.
Stefano Dipietro
Questa sera vorrei sottoporvi una domanda: " Perchè non riusciamo più ad interfacciarci con la persona che abbiamo davanti?". Mi spiego meglio raccontandovi un episodio che ho potuto vedere con i miei occhi. Sabato mattina, mi reco all'Ufficio Postale vicino casa per ritirare la mia carta d'identità, dopo aver sbrigato la mia commissione mi dirigo verso l'uscita della Posta, in quel preciso momento entrano una coppia, la ragazza entra e il compagno che era con il monopattino da cavaliere le tiene la porta, in quel preciso istante sul marciapiede transita un'altra coppia. La ragazza in questione che sta passando con modi molto arroganti inveisce con il ragazzo dicendogli che con il monopattino dove stare giù dal marciapiede, che il marciapiede era solo per i pedoni e altre cose che non sono riuscito a decifrare. Il ragazzo sentitosi ripreso, con modi anche garbati si è scusato dicendogli che era solo questione di pochi secondi, ma nonostante questo la ragazza ha continuato in modo pensate ad aggredirlo e a quel punto sentito le urla la fidanzata che stava per entrare in posta è riuscita e a quel punto tra le ragazze c'è stato con voce alta un aggredirsi reciproco. Ma in che società viviamo? Ormai il nostro simile è diventato un nemico da sconfiggere, perchè? Perchè non ci riteniamo all'altezza e quindi per non farlo vedere e per stare bene dobbiamo sconfiggerlo trattandolo in questo modo. E' sbagliatissimo tutto questo siamo tutti essere viventi che abbiamo i nostri pregi e i nostri difetti, ci dobbiamo rispettare, ci dobbiamo dare forza l'uno con l'altro, ci dobbiamo amare e ci dobbiamo voler bene anche se non ci conosciamo tutti, perchè sul pianeta siamo in tanti. L'altra cosa che manca in questa società "IL DIALOGO" , non ci si parla più in modo costruttivo, anzi come è stato nel fatto che vi ho appena raccontato non c'è stato DIALOGO, anzì un dialogo violento fatto per fare male reciprocamente, perchè alla fine anche la persona aggredita ha dovuto rispondere nello stesso modo. Abbiamo tutti bisogno di positività e di leggerezza e non possiamo avere causalmente, ma bensì siamo noi a doverla creare con i nostri comportamenti e vedrete che ne troverete giovamento tutti.
Attendo vostri pareri su questo argomento e vi auguro una buona serata.
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